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Il saggio aiuta a comprendere il significato dei percorsi 'rivoluzionari', che hanno attraversato la cultura musicale, mettendone in luce affinità e divergenze. Il primo interprete di questa 'rivoluzione' è di certo Debussy che inaugurò la via di rottura nei confronti del sistema tonale tradizionale; sulle sue orme si mossero poi, da un lato, Schonberg, Berg e Webern e, dall'altro, Stravinskij raggiungendo esiti differenti eppure per molti versi complementari. "Il suono incrinato", illustrato da costanti riferimenti alle contemporanee arti figurative, analizza alcune esperienze musicali del primo Novecento, per individuare una crisi che ha invaso tutta la nostra epoca.